PADOVA – E’ stato eseguito in prima visione mondiale, venerdì 18 gennaio 2019, presso la Sala dei Giganti di Palazzo Liviano, lo strabiliante Spettacolo d’Ombre andato in scena presso lo storico cabaret Le Chat Noir di Parigi alla fine dell’Ottocento. Con il nobile intento di far rivivere per una sera l’atmosfera del celebre locale parigino, con un illusorio viaggio a ritroso nel tempo, è stato messo in moto un accurato lavoro di recupero filologico e artistico.
L’evento speciale, presentato dal Centro Studi della Barbariga e il Museo del PRECINEMA – Collezione Minici Zotti, in collaborazione con il Comune di Padova e il Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Padova, ha visto la partecipazione della Nuova Orchestra Pedrollo, diretta dal Maestro Gabriele Dal Santo e il baritono Alberto Spadarotto.
In programma le versioni orchestrali di musiche per spettacoli d’ombre andati in scena al cabaret parigino, Le Chat Noir, composte da Georges Fragerolle (1855-1920):
«La marche à l’étoile». Mystère en 10 tableaux (1890) e «Le Sphinx». Épopée lyrique en 16 tableaux (1896).
Accompagnate dalle proiezioni digitali delle ombre su sfondi creati mediante la grafica al computer dall’artista Igor Imhoff, per ricostruire gli spettacoli per cui furono scritte, le orchestrazioni sono opera del Prof. Marco Bellano.
Il Museo del PRECINEMA, grazie a un’originale versione “da viaggio” del Teatro d’ombre dello “Chat Noir”, donata dal Centro Studi della Barbariga, ha collaborato alla progettazione dello spettacolo in cui i protagonisti sono ombre in zinco e sfondi dipinti, come alla fine dell’Ottocento.
L’evento è stato introdotto dal Prof. Carlo Alberto Zotti Minici, direttore del Museo del Precinema, e il Prof. Marco Bellano, che con il loro intervento hanno fornito un interessante approfondimento sul teatro delle Ombre del cabaret Chat Noir e la sua storica insegna.
LA STORIA DEL CABARET LE CHAT NOIR
Le Chat Noir, situato nel quartiere di Montmartre, fu fondato nel 1881 da Rodolphe Salis, il quale ebbe l’idea di trasformare un semplice caffè in un cabaret artistico.
Frequentato da compositori, scrittori, pittori e intellettuali illustri dell’epoca, Le Chat Noir fu il luogo dove presero forma diverse opere artistiche. Nel 1886 Rodolphe Salis ripristinò l’antica tradizione di raccontare una storia per mezzo di immagini: il Teatro delle Ombre.
Lo spettacolo di ombre ritagliate in zinco fu ben accolto dal pubblico e divenne l’attrazione principale del locale. Più elaborati rispetto alle classiche e tradizionali ombre cinesi, gli spettacoli erano accompagnati dal vivo al pianoforte.
L’INSEGNA
L’insegna del caffè artistico “Le Chat Noir” in rue Victor Masci, realizzata da Théophile Alexandre Steinlen è il famoso gigantesco gatto nero dai grandi occhi gialli su un fondo dorato. Appoggiato su un basamento di color rosso, su cui spicca la coda arricciata, il gatto presenta un’areola rossa dietro la testa, come se fosse un animale sacro.
LO SPETTACOLO
Tra suggestioni d’ombre, illusioni ottiche e sperimentazioni digitali, lo spazio scenico accompagnato dall’esecuzione musicale dal vivo, ha saputo regalare al suo pubblico, per una sera, una coinvolgente rappresentazione in cui luci, ombre e melodie s’intrecciano, ricreando l’atmosfera creativa e musicale del cabaret Le Chat Noir di fine Ottocento.
Con l’intento di realizzare un collegamento tra presente e passato – ha dichiarato il Prof. Marco Bellano – l’idea è di unire la contemporaneità tecnologica per creare un ponte con il futuro. Un legame suggestivo tra presente e passato che ha saputo emozionare il pubblico e far rivivere, mediante l’integrazione di tecniche moderne, suoni ed ombre di un antico mondo.